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che figata l’open space
Doveva essere il tempio della creatività e del lavoro di squadra. È diventato il regno della sorveglianza, delle distrazioni e della fuga verso lo smart working
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Doveva essere il tempio della creatività e del lavoro di squadra. È diventato il regno della sorveglianza, delle distrazioni e della fuga verso lo smart working
La modernità ha reso una vita senza vacanze, weekend e gin tonic impensabile. Ma non possiamo confidare solo nella fuga per raggiungere un migliore equilibrio mentale
Incalzati da tecnologia e AI, riscopriamo minimalismo, spiritualità e cultura analogica. Ma questa tendenza fatica ad andare oltre il turismo esperienziale e i revival anni '90
Crisi editoriale e social ci spingono a vendere la nostra professionalità in contrapposizione con gli altri. Ma questo ci isola, perché distrugge le relazioni e crea una scissione tra vita online e vita reale
L'amministrazione Trump sfrutta i contenuti polarizzanti al punto che non ha più bisogno di rivolgersi al proprio elettorato: le basta scandalizzare il resto dell'opinione pubblica
Durante il Festival, il flusso incessante di informazioni a cui siamo esposti appare un fenomeno sotto controllo, persino divertente. Sintonizzati su Rai 1 e smartphone alla mano, la complessità del mondo (almeno per qualche giorno) sembra alla portata
Menestrello folk, idolo della controcultura, rockstar: Bob Dylan ha rifiutato le etichette per evolversi. Un cambiamento a cui ci obbliga anche la modernità liquida, col rischio (e la libertà) di rimanere soli
Senza collanti diventiamo indifferenti alla politica, conformisti e vittime dei despoti: parola di Alexis De Tocqueville, che due secoli fa cercava una soluzione guardando agli Stati Uniti
Il film di Zemeckis esalta la bellezza dell'essere presenti nell'unicità del momento, sia esso positivo o negativo. Il dramma della vita, sembra dire, nasce solo con l'arrivo del tempo psicologico
I fan del leader russo possono trasformarsi nei suoi peggiori nemici. Per il seguace medio “non appena l’autorità nella quale aveva creduto si mostra vacillante o insicura, l’amore nutrito fino a quel momento si trasforma in odio e disprezzo”, spiegava lo psicologo Erich From
In realtà tutti, in qualche modo, siamo inevitabilmente condizionati dalla moda. Il punto è che nel momento in cui in tanti iniziano a seguirla, ne arriva una diversa. Proprio qui sta il fascino della moda e del settore fashion in generale. Ha il fascino caratteristico di un confine, di un inizio e di una fine contemporanei.
Film come “Il Padrino” e serie tv come “Breaking Bad” o “You” basano il proprio fascino proprio su questo. È così sbagliato stare al gioco e parteggiare per il cattivo? Secondo uno studio apparso sulla rivista “Psychological Science” aiuterebbe a fare pace con se stessi: ma solo se la vicenda è immaginaria…
“Il tutto è più della somma delle singole parti” dicevano gli psicologi della Gestalt. Presi singolarmente, spettacolo e musica presenti a Sanremo non rappresentano il “non plus ultra” dello showbiz italiano. Messi insieme, però, lo diventano. L’arrivo di FantaSanremo lo conferma: persino trash e gaffe diventano armi a suo favore…
Tra singole aree geografiche costantemente al primo posto e indicatori scelti in modo arbitrario, a spuntarla è sempre la polemica. Proprio come nelle vecchie classifiche musicali “i migliori di sempre” secondo Rolling Stone…
Per molti vacanze, esperienze e persino amicizie “valgono” perché costose. Il denaro, però, non le sa descrivere e, come spiega Simmel, resta un mezzo: non un fine. Un po’ come nelle recensioni al ristorante…
Gli altri sono semplici e trasparenti. Io, al contrario, sono complesso e sfaccettato. “Il dilemma dello sconosciuto” di Malcolm Gladwell sfata questo enorme errore cognitivo. Un po’ come il film “Eroe per caso”, che mostra come i veri eroi non sono come te li aspetti
I critici lo accusano di essere un film autoindulgente, perché condanna i populisti e assolve lo spettatore medio. A ben guardare, però, “Don’t look up” non risparmia nessuno: basta poco per riconoscerci le proprie nevrosi
Quando abbiamo iniziato a farci i regali? È proprio vero che un tempo era il pensiero e non il valore degli oggetti a contare? L’antropologo Marcel Mauss ci aiuta a rispondere a queste ed altre domande, attraverso il suo “Saggio sul dono” (1923)
Dalla poetica di Boudelire fino al grunge degli anni ’90, ha accompagnato le narrazioni artistiche in ogni loro forma. Ma quando è semplice assoluzione e quando diventa occasione di rivalsa? “Strappare lungo i bordi” e “È stata la mano di Dio” ci aiutano a scoprirlo
Al tempo, posizioni che oggi riteniamo folli o ingenue (“È solo un’influenza”, “Passerà tutto in poche settimane”, “Non chiuderanno mai tutto”) erano molto diffuse. Cosa ha portato il senso comune a trasformare delle idee “verosimili” e socialmente accettate in eresie socialmente biasimate? Un aiuto fondamentale in questa analisi ce lo fornisce la sociologia di Durkheim
Doveva essere il tempio della creatività e del lavoro di squadra. È diventato il regno della sorveglianza, delle distrazioni e della fuga verso lo smart working