La sensazione è che dietro i flashmob ci fosse un significato ulteriore che in pochi hanno compreso. Le persone avevano bisogno di sentirsi unite, di ricaricare in qualche modo le batterie in vista della quarantena. Una vera effervescenza collettiva inconsapevole, prima che arrivasse il peggio.
Vengono usate espressioni come “minaccia invisibile”, arrivando anche a dire che quasi “ce la meritiamo, perché ci siamo scavati la fossa da soli”, abbiamo inquinato troppo, depredato le risorse naturali e molto altro. Insomma, saremmo noi il virus. Questa narrazione della giusta punizione, però – anche se con spirito costruttivo – ci porta indietro, non avanti. Del resto anche nel Medioevo vedevano la Peste come uno strumento di purificazione.
Anche se per molti sembra impossibile, è proprio così. C’è ancora qualcuno che esce per strada, pur senza avere un valido motivo per farlo. A spiegare il perché ci ha provato Scientific American, attraverso il concetto psicologico della “solution aversion”, una sorta di negazione.
La scelta politica di riaprire ci sarà nel momento in cui il rischio di tenere la popolazione segregata in casa sarà diventato maggiore rispetto a quello dei reali contagi. Chissà se verranno considerate le conseguenze sociali…
Quali strumenti ci può dare una disciplina sociale basata sulle interazioni in un momento in cui di relazioni ne abbiamo così poche e spesso mediate da smartphone e social? La risposta ce la dà Georg Simmel, uno dei padri della disciplina, nella sua Socievolezza.
Ho rispolverato la commedia Ricomincio da capo, con Bill Murray. Non c’è voluto molto per rendermi conto che racconta, in maniera allegorica, la nostra condizione attuale. Un’odiosa routine che continua a ripetersi, da cui possiamo uscire solo lavorando su noi stessi…
Ogni giorno bevo un bicchiere di vino a pranzo e uno a cena. Mai uno di più, ma nemmeno uno di meno, se è per quello. Niente mi impedirebbe di aggiungerne un altro. Del resto la bottiglia è proprio lì, sul tavolo. Se non lo faccio è perché ho bisogno di una data di scadenza per tutto questo…
Pasti e bevute fuori di casa sono atti sociali, fatti di vicinanza e nuove conoscenze. Le protezioni in plexiglas e le distanze forzate dei ristoranti di oggi, ci impongono altre abitudini. Una differenza non da poco…