L’Inesauribile magia del nostro sud
Coste cristalline, cucina verace e una storia millenaria: non è tutta qui la magia del nostro sud. Accanto alle bellezze, infatti, nel Meridione sopravvive anche la magia vera e propria. Quella di fatture, cornetti e scongiuri. Abitudini, queste, tutt’altro che scomparse, la cui inesauribile fortuna dovrebbe imporci una seria riflessione.
Di passaggio sulla costa ionica della Calabria per le vacanze estive, sono stato avvisato da un amico di un incontro serale in programma nella sua parrocchia. Tema: “Magia e superstizione”. Sulla scia di qualche rudimento universitario di antropologia e di un’innegabile curiosità verso questo “esotismo” tutto italiano, ho deciso di partecipare.
Alle 21 la chiesa era sorprendentemente gremita, distanziamento Covid permettendo. “A chi di voi – ha esordito il relatore, tra l’assenso dei presenti – non è capitato di portare con sé un cornetto, o una pietra di sale, per allontanare la sfortuna?”. E ancora: “Chi di voi da piccolo non ha subito, almeno una volta l’affascino?” (una sorta di fattura che nasce dall’invidia di qualcuno, e che provoca malessere ndr). Ho scoperto così che, in molte famiglie, c’è ancora chi è in grado di generare, o al contrario togliere, questo tipo di malefici, ma anche di guarire (così almeno pare) piccoli disturbi. E il tutto, a sorpresa, utilizzando preghiere cattoliche. “Queste orazioni – ha spiegato il sacerdote – sono un qualcosa in più rispetto a quelle prescritte dalla Chiesa. La differenza è che quando le si usa per la magia - ci ha tenuto a precisare - non funzionano mai”.
Ora, il fatto che nel 2021 la magia sia ancora una pratica diffusa nel nostro paese potrà stupire i più. Ma guai a bollare frettolosamente questo fenomeno come semplice arretratezza. Nel suo “Sud e magia”, l’antropologo Ernesto de Martino sosteneva che anche nel ‘900 superstizione e razionalità non venivano percepite come alternative in alcune aree rurali: ma piuttosto convivevano ed erano complementari. Entrambe, di fatto, aiutavano e aiutano l’uomo a convivere con le incertezze della vita. In alcuni paesini capita, così, che chi sta male chiami sì il medico, ma non contento si rivolga anche ad un vecchio mago. Oppure che chi non trova un lavoro, nel proprio comune di mille anime, finisca per acquistare una pietra di sale, tanto per sicurezza. Il fatto che questo si verifichi proprio in un territorio, come la Calabria, i cui ospedali nel 2017 contavano appena 2 posti letto ogni mille abitanti o che una persona su 5 qui sia disoccupata, non è certo una fatalità. Insomma, per qualcuno magia e razionalità continuano tristemente ad equivalersi. In attesa di una prova contraria.